Il Campionato mondiale di calcio del 2026 sarà il primo della storia a essere organizzato congiuntamente da tre paesi: Stati Uniti, Canada e Messico. Un evento sportivo senza precedenti che coinvolgerà un numero record di squadre (48) e di città ospitanti (16), ridisegnando la geografia del torneo. A otto anni dall’edizione russa e a quattro da quella qatariota, i Mondiali tornano in Nord America per la seconda volta nella storia statunitense (dopo il 1994), la terza per il Messico (dopo il 1970 e il 1986), e la prima per il Canada.
Con l’ampliamento del format e l’adozione di un nuovo schema a gironi, le città ospitanti giocheranno un ruolo fondamentale nella logistica, nella distribuzione delle partite e nell’esperienza globale dei tifosi. Questa guida analizza in dettaglio le sedi scelte, suddivise per nazione, con una panoramica delle caratteristiche principali degli stadi, della capacità e del potenziale impatto sulla competizione.
Un torneo a tre teste: Stati Uniti, Canada e Messico
L’organizzazione del Mondiale 2026 ha visto un’approfondita selezione tra decine di città candidate. Alla fine, la FIFA ha scelto 11 città statunitensi, 3 messicane e 2 canadesi. Gli Stati Uniti, principali promotori della candidatura congiunta, ospiteranno la maggior parte delle partite, incluse le semifinali e la finale.
Le città sono state selezionate per la loro infrastruttura, capacità alberghiera, connettività internazionale, esperienza nell’organizzazione di grandi eventi e ovviamente per la qualità degli impianti sportivi.
Le città degli Stati Uniti: tra tradizione e innovazione
New York/New Jersey – MetLife Stadium
Il MetLife Stadium, situato a East Rutherford, nel New Jersey, rappresenta uno dei punti nevralgici del torneo. Con una capienza di oltre 82.500 spettatori, è tra gli stadi più grandi selezionati e ospiterà con ogni probabilità la finale. È la casa dei New York Giants e dei New York Jets della NFL, ed è dotato di strutture all’avanguardia. La sua vicinanza a New York City lo rende facilmente raggiungibile per i tifosi internazionali.
Los Angeles – SoFi Stadium
Il SoFi Stadium di Inglewood, nei sobborghi di Los Angeles, è uno degli impianti più moderni al mondo. Inaugurato nel 2020, ha una capienza modulabile fino a 70.000 posti (estendibili a 100.000) ed è coperto da una spettacolare struttura trasparente. Sarà probabilmente lo scenario di una delle semifinali. Los Angeles ha una lunga tradizione sportiva e un pubblico multietnico, perfetto per accogliere il clima globale della competizione.
Dallas – AT&T Stadium
Situato ad Arlington, tra Dallas e Fort Worth, l’AT&T Stadium è uno dei più imponenti del mondo. Può ospitare fino a 80.000 persone, ma può essere esteso a oltre 100.000 con posti temporanei. È noto per il suo gigantesco schermo sospeso e per la sua copertura retrattile. È uno dei favoriti per ospitare semifinali e forse la partita inaugurale.
Atlanta – Mercedes-Benz Stadium
Il Mercedes-Benz Stadium è uno degli impianti più innovativi negli USA, con tetto retrattile a petali e uno schermo circolare di 360 gradi. Può contenere circa 71.000 spettatori. La città di Atlanta, con una forte crescita economica e un’importante comunità afroamericana, rappresenta una scelta strategica nel Sud degli Stati Uniti.
Houston – NRG Stadium
Houston, la quarta città più popolosa degli USA, ospiterà le gare al NRG Stadium, con una capienza di circa 72.000 posti. Lo stadio è climatizzato, elemento non trascurabile considerato il caldo estivo texano, ed è già stato sede di eventi FIFA come la Gold Cup.
Miami – Hard Rock Stadium
Con una forte presenza ispanica e una cultura calcistica in crescita, Miami è una delle città più simboliche per ospitare un Mondiale. L’Hard Rock Stadium ha una capacità di circa 65.000 spettatori ed è ben collegato al resto del continente grazie alla sua posizione strategica e al grande aeroporto internazionale.
Seattle – Lumen Field
Situata nel nord-ovest degli Stati Uniti, Seattle offrirà un’atmosfera unica grazie al Lumen Field, noto per il pubblico appassionato del Seattle Sounders. Lo stadio ha una capienza di circa 68.000 posti ed è noto per la sua acustica e il tifo vibrante. Il clima mite lo rende adatto a partite equilibrate, anche per squadre non abituate al caldo.
San Francisco Bay Area – Levi’s Stadium
Il Levi’s Stadium, a Santa Clara (vicino San Jose), sarà il cuore del torneo per la California settentrionale. Con una capienza di circa 68.500 posti, è stato già teatro di eventi sportivi di rilievo come il Super Bowl e la Copa América Centenario. L’area della Bay Area ha un’elevata concentrazione di comunità internazionali e una forte cultura tecnologica.
Boston – Gillette Stadium
Sede dei New England Patriots, il Gillette Stadium si trova a Foxborough, tra Boston e Providence. Con 65.000 posti, rappresenta la tradizione sportiva del nord-est americano. Boston ha una grande comunità di origine irlandese, italiana e portoghese, molto legata al calcio.
Kansas City – Arrowhead Stadium
Kansas City è l’unica città del Midwest ad aver ottenuto una sede. L’Arrowhead Stadium, casa dei Chiefs, può contenere oltre 76.000 persone. Nonostante sia noto per il football americano, ha dimostrato un buon seguito per il calcio grazie alla squadra locale, lo Sporting KC.
Philadelphia – Lincoln Financial Field
Città storica per gli Stati Uniti, Philadelphia ospiterà le partite nel Lincoln Financial Field, con circa 70.000 posti. È uno degli stadi NFL con il miglior bilanciamento tra modernità e tradizione, e la sua posizione sulla costa est la rende accessibile sia ai tifosi americani che internazionali.
Le città del Canada: una prima volta storica
Toronto – BMO Field
Toronto sarà la città simbolo del calcio canadese. Il BMO Field verrà ampliato dagli attuali 30.000 a circa 45.000 posti per ospitare i Mondiali. Situato sul lungolago, è lo stadio del Toronto FC e ha ospitato eventi come la MLS Cup. La città è un crocevia multiculturale, con forti comunità italiane, portoghesi, cinesi e caraibiche, tutte appassionate di calcio.
Vancouver – BC Place
Vancouver è l’altra sede canadese selezionata. Il BC Place è uno degli stadi coperti più imponenti del paese, con tetto retraibile e una capienza di circa 54.000 posti. È stato utilizzato per il Mondiale femminile 2015 ed è già attrezzato per grandi eventi internazionali.
Le città del Messico: il fascino della tradizione
Città del Messico – Estadio Azteca
Simbolo assoluto della storia del calcio mondiale, l’Estadio Azteca è l’unico stadio al mondo ad aver ospitato due finali di Coppa del Mondo (1970 e 1986). Con una capienza di circa 83.000 posti, sarà di nuovo protagonista nel 2026. È previsto un importante rinnovamento strutturale. Giocare all’Azteca è un’esperienza unica, anche per via dell’altitudine (oltre 2.200 metri sul livello del mare) che influenza notevolmente le prestazioni fisiche.
Guadalajara – Estadio Akron
L’Estadio Akron è un impianto moderno, inaugurato nel 2010, con circa 49.000 posti. È sede del Club Deportivo Guadalajara (Chivas) ed è considerato uno degli stadi più belli del paese. Guadalajara è un centro culturale di rilievo e sarà una tappa importante per le nazionali impegnate nella fase a gironi.
Monterrey – Estadio BBVA
Situato a Guadalupe, nella zona metropolitana di Monterrey, questo stadio da 53.500 posti è stato inaugurato nel 2015 ed è la casa del Monterrey. È considerato uno degli impianti più moderni del Sud America. L’altitudine più bassa e il clima relativamente stabile lo rendono una sede “neutra” per molte nazionali.
Distribuzione geografica e format del torneo
Il Mondiale 2026 introdurrà una nuova formula con 48 squadre suddivise in 12 gruppi da 4. Passeranno alla fase a eliminazione diretta le prime due classificate di ogni gruppo e le otto migliori terze. Questo comporterà un totale di 104 partite, distribuite su tutto il continente nordamericano.
Le partite della fase a gironi saranno distribuite tra tutte le città, mentre la fase a eliminazione diretta sarà centralizzata soprattutto negli Stati Uniti. È già stato annunciato che la finale si giocherà nel MetLife Stadium (New York/New Jersey), mentre le semifinali si terranno a Dallas e Atlanta o Los Angeles.
Questo format pone delle sfide logistiche enormi, con squadre e tifosi che dovranno spostarsi tra migliaia di chilometri e fusi orari diversi. Per esempio, una squadra potrebbe giocare una partita a Miami e la successiva a Seattle, con oltre 4.000 km di distanza.
Un ulteriore aspetto da considerare è quello dell’altitudine: mentre le città statunitensi e canadesi sono in genere a livello del mare, Città del Messico e Guadalajara si trovano ad altitudini significative, il che potrebbe influenzare la tenuta atletica delle squadre. Alcuni allenatori stanno già pianificando ritiri in altura in preparazione a queste condizioni.
Prospettive e aspettative
Il Mondiale 2026 sarà anche il banco di prova per molte nazionali emergenti, dato che l’allargamento a 48 squadre permetterà l’ingresso a formazioni che storicamente non hanno mai partecipato al torneo. In Europa, ad esempio, si guarda con attenzione alla preparazione delle rose, come nel caso dell’Inghilterra, che potrebbe contare su una generazione di giovani di altissimo profilo. A tal proposito, è possibile consultare un’analisi dettagliata delle previsioni sulla rosa inglese per il 2026 in questo approfondimento.
Per i tifosi, l’esperienza sarà frammentata ma potenzialmente entusiasmante. Le distanze tra le città obbligheranno a pianificare con cura gli spostamenti, ma allo stesso tempo permetteranno di vivere un Mondiale “diffuso”, con atmosfere diverse, stili di tifo, cucine locali e culture contrastanti.
La co-organizzazione tra tre paesi così diversi è anche un banco di prova per la FIFA, chiamata a garantire equità sportiva e logistica tra le diverse sedi. Il successo del torneo dipenderà anche da come verranno gestite le rotazioni tra gruppi, le assegnazioni dei gironi e i sorteggi per la fase a eliminazione.
Fonti dati:
- FIFA.com
- Statista
- CONCACAF Official Publications


